Gli ambiti di applicazione della Blockchain
Come preannunciato nell’articolo precedente, andiamo ora a vedere quali sono gli ambiti di applicazione della Blockchain. La grande attenzione sulla Blockchain porta in grembo anche tanta confusione. Nonostante l’hype mediatico degli ultimi anni e le interessanti caratteristiche viste nell’articolo precedente, vien da chiedersi quali possano essere effettivamente gli ambiti di applicazione di questa tecnologia, quali i settori che meglio possono sfruttare i benefici e le proprietà rivoluzionare della Blockchain.
Oggi diverse aziende di tutto il mondo hanno iniziato a sperimentare soluzioni Blockchain e Distributed Ledger. E sono emersi con più chiarezza gli ambiti di applicazione e le piattaforme di soluzioni e sviluppo. Tuttavia, non è sempre chiaro in quali modi la Blockchain possa migliorare i processi esistenti, né come questa tecnologia possa abilitare nuove opportunità e modelli di business. In questo secondo articolo dedicato all’argomento proviamo a fare luce sulle principali modalità in cui le tecnologie Blockchain e Distributed Ledger possono creare valore in ambito aziendale.
Il settore più avanzato è sicuramente quello della Finanza & Assicurazioni, che si è attivato per primo per rispondere alla minaccia portatagli da Bitcoin e che si sta già muovendo verso una fase di sviluppo applicativo dei progetti. Non mancano progetti e applicazioni in ambito Agrifood, Advertising, Logistica e perfino Pubblica Amministrazione.
FINANCE & ASSICURAZIONI
La Blockchain è una delle tecnologie più chiacchierate del mondo finanziario. Le banche e i player del settore hanno ormai compreso l’importanza di Blockchain e Distributed Ledger e sono sempre più numerosi i servizi basati su queste tecnologie promossi da istituti finanziari e assicurativi nel mondo.
- La gestione dei pagamenti, con progetti per la riconciliazione di pagamenti interbancari o la creazione di servizi per semplificare i trasferimenti di denaro tra diverse valute (si veda ad esempio il progetto Santander in collaborazione con Ripple annunciato nel 2016 e operativo dal 2018).
- Il mercato dei capitali, con soluzioni per migliorare lo scambio di titoli finanziari (ad esempio al Nasdaq dal 2016) o l’emissione di bond (ad esempio, la World Bank con una versione privata della rete di Ethereum).
- La gestione di dati e documenti finanziari, con iniziative per sfruttare le caratteristiche della tecnologia di immutabilità e trasparenza per adempiere a obblighi di compliance (come la sperimentazione sviluppata da Intesa Sanpaolo nel 2017), o per gestire documenti legati alle garanzie bancarie.
- Il supporto al Supply Chain Finance, con iniziative di sistema internazionali (come ad esempio we.trade con Unicredit e Marco Polo con Intesa Sanpaolo).
- La gestione dell’identità, con progetti per semplificare e ridurre i costi del processo di identificazione dei propri clienti.
- La tracciabilità, con progetti legati ad esempio alla tracciabilità delle donazioni o degli assegni;
- La gestione delle votazioni da remoto, con progetti volti a permettere le votazioni da remoto nelle assemblee degli azionisti.
DIGITAL ADVERTISING & NEW MEDIA
La tecnologia Blockchain può essere utilizzata anche all’interno del mondo del digital advertising e più in generale dei nuovi Media e in quali casi d’uso potrebbe portare valore. Ad oggi, per questo settore sono stati identificate tre aree di applicazione: Advertising, Content e Social Media.
Le applicazioni della Blockchain nell’Advertising
La prima area riguarda appunto il mondo dell’advertising. La Blockchain può essere associata in particolare a due sotto-ambiti applicativi.
- User Engagement: ossia tutte quelle soluzioni che permettono di coinvolgere l’utente in modo attivo all’interno della filiera pubblicitaria. Con la Blockchain, infatti, si possono sviluppare soluzioni che permettono di remunerare l’utente, con sistemi basati ad esempio su Bitcoin o altre criptovalute, per la visualizzazione di annunci pubblicitari. È possibile infatti, grazie all’affiancamento di alcune ad-tech e con una configurazione decentralizzata del sistema, tracciare chi sta visualizzando esattamente quell’advertising e remunerarlo adeguatamente senza possibilità di frodi o comportamenti opportunistici.
- Media Trasparency: ossia tutte quelle soluzioni che permettono di favorire la trasparenza all’interno della filiera pubblicitaria (in particolare è possibile lavorare su Ad fraud prevention, Data trasparency e Value chain fee, ma esistono progetti anche in ambito Viewability e Brand safety). La Blockchain basandosi su un database condiviso, immutabile e sull’utilizzo di smart contract (un insieme di condizioni, definite dalle parti ed espresse in un linguaggio informatico, che vengono eseguite automaticamente dalla rete al verificarsi di predeterminati eventi) e chiavi crittografiche può essere utilizzata al fine di tracciare in modo sicuro e inequivocabile tutti quelli che sono i passaggi all’interno della filiera pubblicitaria. Ogni transazione viene memorizzata su un registro decentralizzato gestito direttamente da quelli che sono i partecipanti del network. Questo meccanismo può quindi, almeno sulla carta, rispondere a molte delle richieste di maggiore trasparenza emerse negli ultimi anni; la prossima sfida è quella di capire se è sostenibile, non solo economicamente, per l’intero sistema. Alcune società hanno già iniziato ad offrire delle soluzioni di advertising basate su questa tecnologia. Un esempio è quello di Lucidity, startup americana, che utilizza la Blockchain per incrementare la trasparenza delle campagne pubblicitarie online. L’azienda ha sviluppato una campagna pilota in Programmatic con Toyota con l’obiettivo di contrastare l’ad fraud tracciando e poi eliminando i siti “sospetti” dalla loro pianificazione.
La Blockchain a servizio del “contenuto”
La seconda area di applicazione riguarda tutto il mondo del content, soprattutto in relazione a tre ambiti:
- gestione del copyright e della proprietà intellettuale, ossia tutte quelle soluzioni che permettono di riconoscere in modo univoco la proprietà di un documento o di un contenuto;
- identificazione delle Fake news, ossia tutte le iniziative che permettono di riconoscere se una notizia è veritiera o meno;
- attività di Crowdsourcing, per il coinvolgimento dell’utente nella realizzazione di contenuti e la remunerazione della sua attività.
Anche nel mondo del content si registrano alcune iniziative: ad esempio il caso di Soundreef, un ente di gestione indipendente dei diritti d’autore, che ha integrato la Blockchain nei propri servizi per decentralizzare la gestione delle licenze. Anche Sony e Sony Music Entertainment hanno sviluppato un sistema di gestione dei diritti per i contenuti digitali che sfrutta la tecnologia Blockchain.
Blockchain e Social Media
La terza e ultima area riguarda l’ambito Social Media. Potenzialmente i social network potrebbero svilupparsi su sistemi Blockchain e gestire tutto in modo distribuito (dall’identità all’advertising). In questa maniera tutto ciò che avviene all’interno del network sarebbe gestito da un insieme di regole condiviso da tutti i partecipanti senza la presenza di un’autorità centrale.
Concludiamo, sottolineando ancora una volta che oggi è ancora prematuro prevedere quali benefici o criticità può portare l’introduzione di queste tecnologie, tuttavia è importante che gli attori del mondo Media ne monitorino le evoluzioni per capire se possono nascere nuove opportunità e in tal caso sfruttarle rapidamente.